Traveller Journey, come si costruisce un viaggio nel 2019
Se negli ultimi 10 anni i social hanno sconvolto e ribaltato completamente l’atteggiamento delle persone sul web, il 2019 senza dubbio è un anno ancora più cruciale per essere online ed esserci come si deve.
Non si tratta solo di accorciare le distanze con potenziali clienti e propinargli l’offerta migliore, ma di conoscere, pianificare e usare la strategia per differenziarsi da una concorrenza turistica sempre più spietata.
Per questo è importante conoscere come un viaggiatore usa la rete per organizzare il proprio viaggio, cercando di intervenire e di essere utili con soluzioni e proposte mirate. Vediamo quindi insieme come si costruisce un viaggio nel 2019.
Buona lettura 🙂
1. Dreaming: chi viaggia inizia a fantasticare
Il viaggio non comincia quando si fanno le valige, ma molto prima, quando il turista decide che vuole partire ed esplora le mete che vorrebbe visitare, confrontando percorsi e itinerari con il budget a disposizione.
Conosciuta anche come Dreaming, in questa fase diventa fondamentale tutto ciò che è contenuto: è proprio qui infatti che chi viaggia si documenta, si informa, sogna sulla base di ciò che legge online, si rende conto se la sua idea è davvero fattibile.
Le esperienze degli altri viaggiatori qui diventano fondamentali, si condividono gli eventi positivi del viaggio, si sconsigliano posti e attrazioni che hanno fatto perdere tempo o che non hanno soddisfatto le aspettative richieste.
Ancora una volta il contenuto è re, anche per gli hotel e addetti ai lavori, che possono fare la differenza comunicando sui canali che presidiano con qualità ed efficacia.
2. Planning: partire organizzati
Scelta la destinazione del proprio viaggio, il turista approfondisce ogni singolo dettaglio di ciò che andrà a vivere.
Non è ancora partito, sta selezionando le date in cui si fermerà nelle varie tappe dell’itinerario, associandole a tutto ciò che serve: pernottamenti, ingressi a musei e quant’altro.
Ed è proprio qui che si scatena la competizione fra gli addetti ai lavori, cercando di intercettare nuovi contatti con offerte specifiche e personalizzate. In questa fase è importante lavorare di annunci sponsorizzati, contenuti ad hoc, offerte riservate che stimolano e incentivano la prenotazione.
3. Experiencing, il viaggio che non ci si aspetta
Questa fase può essere considerata sia a ridosso della partenza che durante la vacanza vera e propria e consiste nell’offerta di coccole extra, cure e attenzioni per i propri ospiti.
Un esempio? Un’email di recap che ricordano al turista cosa deve fare e che l’hotel è a sua completa disposizione per ogni singola evenienza, un’offerta di un servizio in più a un costo irrisorio, una sorpresa che l’ospite non si aspetta e che potrà raccontare in rete una volta tornato a casa.
4. Dreaming: sognare il prossimo viaggio
Si ritorna a casa ma il viaggiatore, quello vero, non smette mai di sognare, anzi. È già lì con la mente a pensare alla prossima meta.
Chi si occupa di turismo non può trascurare questa fase, anche se si è ancora lontani dall’azione vera e propria, si aprono nuove possibilità di contatto con l’obiettivo di convertire un first-time traveller in returning guest.
Di nuovo qui le campagne e gli annunci profilati sono i padroni indiscussi, così come l’invio di DEM. Soprattutto se l’operatore ha appena arricchito la sua offerta di nuove proposte e servizi. Un bel lancio, fatto come si deve, è quello che occorre.